
Per coltivare con voi la mia passione e non solo la mia, ho deciso di intervistare una mia cara amica, con la quale ho passato molto tempo insieme e ho praticato equitazione nello stesso maneggio. Lo facevamo tutto l’anno, anche con degli stage estivi in cui imparavamo a stare a stretto contatto h24 con i cavalli e a prendercene cura. Mi è sembrata un’ottima soluzione per condividere emozioni e racconti che possano farci sentire tutti uniti e facenti parte di un solo mondo.
Allora Gaia, parlaci un po’ di te, dove vivi, di dove sei e da dove nasce questa passione?
“Ciao Sofia, noi ci conosciamo già, ma per chi non mi conoscesse sono Gaia, ho 21 anni e sono di Orbetello, un piccolo paesino nel sud della Toscana. Allora, questa passione potrei dire di averla sentita fin da subito e di averla forse per così dire ereditata da mio nonno che ha sempre posseduto dei cavalli fin da giovane. Forse è proprio lui che mi ha trasmesso quell’amore, quella sensibilità e quella pazienza necessaria per approcciarsi a questi magnifici animali.”
Gaia, quindi da quanto tempo possiamo dire che pratichi equitazione?
“Beh, pratico equitazione da 14 anni al CM equitazione che si trova praticamente in Località Giannella e che dire praticamente vivo li.”
Quali sono state le cose che ti hanno “insegnato” i cavalli o comunque che hai acquisito grazie a questi ultimi e anche grazie a tutti coloro che ti hanno incoraggiato e poi seguito nell’intraprendere questa strada?
“Ho imparato la disciplina, il rispetto per gli animali in generale, la pazienza, la positività che trasmettono questi animali e che dobbiamo noi trasmettere a loro, nei momenti reciproci di paura e soprattutto ho capito cosa è il sacrificio. Passo intere giornate al maneggio, la vivo come una seconda famiglia: dedico gran parte del mio tempo anche a vari cavalli del maneggio, sto lì e aiuto.”
E hai un cavallo tuo?
” Si, ho un bellissimo cavallo, una sella italiano con mantello baio, di nome Balbo. Ha un carattere molto forte, tosto, un po’ difficile. Lo vedo come un compagno di vita, passeggio insieme a lui anche camminandogli accanto, non solo in sella. In questi anni ho cercato e cerco tutt’ora di prendermi cura di lui, di instaurare una forte fiducia reciproca e di stargli accanto sempre e in qualunque momento. Vorrei che lui mi capisse e mi guardasse come io guardo lui, completamente innamorata. “
Come questa passione è diventata poi professione? Cosa provi mentre cavalchi a differenza mentre fai l’istruttrice?
” Due anni fa ho deciso di formarmi come istruttore per trasmettere agli altri questa passione. Devo confessarti che quando cavalco provo un gran senso di libertà, differentemente dall’attività d’insegnamento durante la quale provo la gioia di condividere la mia esperienza e avvicinare le altre persone a questo sport. “
Dove si svolgeva il corso e quante volte alla settimana? Consisteva in prove tecniche con il cavallo? È stato difficile? Ti sentivi all’altezza?
” Il corso istruttori ha avuto una durata di 2 mesi e si svolgeva tutti i giorni, mattina e pomeriggio, nel mio maneggio, alternando lezioni teoriche e pratiche. Non è stato difficile, anzi lo ritengo molto interessante e mi ha aiutato a comprendere meglio molti aspetti di questo mestiere.”
Come si articola la tua attività di insegnamento? Quali sono le categorie di utenti che si rivolgono a te?
“ll target è vario. I miei allievi seguono principalmente lezioni pratiche, durante la quali svolgono diversi esercizi sulla base di spiegazioni teoriche. Le lezioni sono rivolte a tutte le fasce di età e competenza: dai bambini agli adulti, più o meno esperti.”
E dimmi un po’, quali sono le responsabilità di un’istruttrice? Quali sono le norme di sicurezza alle quali devi sottostare?
“Ho una responsabilità totale nei confronti degli allievi. Il mio compito è fare in modo che la loro lezione sia il più possibile piacevole e che si svolga in completa sicurezza, anche attraverso la scelta del cavallo adatto a ciascuno di loro. Come si dice a cavalier giovane, cavallo vecchio e viceversa. “
Dove preferisci cavalcare? In solitaria, compagnia? Mare o montagna?
“Mi piace molto andare in passeggiata al mare, sia da sola che in compagnia. Mi permette di rilassarmi e di abbandonarmi alla completa dolcezza con l’essere che mi è più vicino.”
Fai delle gare? Ti senti appagata quando gareggi o partecipi anche non arrivando in podio?
“Praticamente ho smesso di gareggiare quando ho iniziato a insegnare, perché tra le due cose lo preferisco. Comunque, ogni tanto mi distraggo partecipando a qualche gara, ma senza puntare alla vittoria.”
Come percepisci l’equitazione? I cavalli?
“Lavorare con i cavalli, per me sono compagni di squadra, trattati con il massimo rispetto, anche nell’attività agonistica.”
Dunque rifaresti tutto ciò che hai fatto? E consiglieresti il tuo percorso ad altri? Insomma, consiglieresti loro di intraprendere e seguire la tua strada?
“Si Sofi, rifarei tutto quello che ho fatto perché sono consapevole di essere cresciuta molto in questi anni dal punto di vista caratteriale ed emotivo. Possiamo definirlo uno sport che ti insegna molto a gestire lo stress, a prenderti cura degli altri, ad essere quindi altruista. “
Per il futuro quali progetti hai? Raccontaci i tuoi obiettivi futuri.
“Mi piacerebbe continuare a insegnare a quei bambini e a quelle persone tanto sensibili e al contempo montare, ovviamente anche se non a livello agonistico. A 25 anni ho in programma di iscrivermi al corso per giudice di gara. Il mio futuro lo vedo chiaro e vorrei proseguire per questa carriera.”
Ho ringraziato la mia amica per il suo racconto, pieno di indicazioni e suggerimenti utili a chi potrebbe essere interessato ad intraprendere il suo stesso percorso sia professionale che non, racconto che mi ha emozionato e che mi ha riportato alla mia infanzia e ai miei trascorsi con lei. Mi sono congratulata per gli obiettivi che fino ad ora è riuscita a raggiungere, augurandole di raggiungerne altri, sempre più importanti e appaganti per lei.
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