
Le origini del cavallo risalgono sin all’antichità, si parla di 50 milioni di anni fa. Fin dall’inizio, questi esseri sono sempre stati affiancati all’uomo per svolgere alcuni tipi di lavori e per accompagnare l’uomo nei vari combattimenti. Ovviamente il cavallo, che ha permesso spostamenti più veloci e meno faticosi in quanto mezzo di trasporto eccellente e rapido, ha trasformato la vita di diverse popolazioni in maniera positiva e ha assunto una simbologia e un’importanza notevole ma differente nelle varie culture. Dunque il cavallo non ha accompagnato l’uomo solo nelle guerre e nel lavoro, ma anche nella quotidianità diventando anche oggetto di miti e leggende.
Nella mitologia, il cavallo grazie alla sua struttura possente rappresenta la forza, la libertà (si parla del cavallo come amico del vento) e l’energia pulsionale che si rivela pericolosa, se non controllata ma utile se dosata. Ecco che chi riesce a domare un cavallo, riesce a controllare i propri impulsi. Inoltre, si credeva che fosse quell’essere dall’anima nobile che accompagnasse le anime nell’aldilà, nella dimensione ultraterrena.
I cavalli hanno assunto una notevole importanza anche per quanto riguarda il loro mantello perché sappiamo bene che ne esistono di diversi tipi: neri associati alla morte e alla trasformazione, marroni, sfumati, grigi alla saggezza, bianchi, pezzati all’innovazione, creatività, indipendenza. Di conseguenza, si pensava che i cavalli bianchi rappresentassero il bene e quelli dal mantello nero il male. L’unicorno che prende il nome dall’unico corno che ha sulla fronte, con zoccoli di cervo, una barba di capra, dotato di un bellissimo mantello bianco con poteri magici rappresenta il bene, la rinascita, la purezza ma anche l’umiltà e l’invincibilità secondo i cristiani addomesticabile e ammansibile solo da una vergine perché pura. Un altro esempio è Pegaso, il più famoso cavallo alato che simboleggia l’aiuto e noto per essere capace nella risoluzione delle imprese più difficili. Però ad esempio i Kelpie, anch’essi bianchi, per la mitologia celtica erano spiriti maligni sottoforma di cavalli bianchi che divoravano le persone dopo averle annegate. La loro strategia era conquistare la fiducia del viaggiatore per poi portarselo con sé nel lago, annegarlo e divorarlo. Questo è la dimostrazione palese che tutto ciò che è bianco non rappresenta per forza il bene, ma il legame tra bianco e il concetto di bene è convenzionale, in quanto di questi esemplari ne esistevano sia neri che bianchi. Però per spiegare la natura dei Kelpie, ossia di creature acquatiche è necessario introdurre un concetto importante per la mitologia greca, più vicina a noi: secondo i greci, il cavallo veniva associato al dio del sole, Elio che veniva trainato da cavalli dalle cui narici usciva del fuoco. Secondo gli elleni, l’immagine del cavallo era strettamente legata a Poseidone in quanto Poseidone nasce come dio-cavallo per poi trasformarsi in divinità acquatica. Addirittura il forte legame tra il cavallo e Poseidone talvolta spingeva i marinai ad annegare questi animali in onore al dio e quindi come sacrificio per assicurarsi dei viaggi sicuri, sperando che Poseidone li ascoltasse.
Come affermato prima, il culto del cavallo si è diffuso in molte civiltà ed è divenuto sacro: nel mondo celtico, ma come simbolo di trionfo. A testimonianza di ciò, i celti praticavano la cefalomazia, ovvero un’analisi della testa del cavallo, spesso vittima di sacrificio per ottenere proiezioni future.
Per i romani, invece il cavallo rappresentava la continuità della vita e a tal fine, ogni ottobre veniva sacrificato un cavallo di cui si teneva la coda tutto l’inverno, simbolo di fertilità e rinascita.
Nel corso della storia, in generale al cavallo come fedele compagno di vita dell’uomo è stata attribuita molta importanza e a dimostrazione di ciò sono state realizzate statue equestri molto note in onore dei cavalieri più valorosi e dei loro leali compagni.
Vi farò un piccolo elenco che vi dimostri che animale speciale sia stato e continui a essere il cavallo e quanto è stato grande il suo contributo:
- Bucefalo, dalla sua imponente stazza, con mantello nero e una macchia bianca. Proveniente dalla zona dell’antica Grecia, cavallo del noto Alessandro Magno, uno dei più importanti conquistatori della storia che conquistò in 12 anni l’intero impero persiano. Questo caso lo definirei particolare perché il cavallo venne acquistato da Filippo il Macedone, ma non era domabile; a soli 10 anni Alessandro riuscì a capirlo e a instaurare un rapporto di fiducia che si rivelò molto fruttuoso.
- Marengo, coraggioso e affidabile cavallo di Napoleone, dal saggio mantello grigio e dalla razza araba.
- Lucullo o Incitatus, il cavallo-senatore di Caligola. È stata costruita anche una statua equestre esposta nel British Museum. Si legge che Caligola si addormentasse con accanto il suo cavallo.
- Asturcone, grande destriero del grande oratore, militare, pontefice massimo Giulio Cesare
- Marsala, l’amata giumenta bianca di Garibaldi, patriota, condottiero italiano del Risorgimento
- Favorito, cavallo che ha accompagnato Carlo Alberto di Savoia nei moti del 1848 e di cui è stata realizzata una scultura rivestita con la pelle del cavallo, che personalmente trovo di cattivo gusto.
Anche sul piano psicologico, il cavallo può esprimere le emozioni dell’uomo. Dagli studi di Freud e Jung infatti emerge che il diverso modo di sognare un cavallo comunica diversi messaggi.
Sognare un cavallo al galoppo rappresenta la forza interiore, la forte voglia di vivere.
Sognare un cavallo che cambia strada nell’indecisione rappresenta l’angoscia dell’individuo sognante su una questiona sulla quale deve riflettere bene e attentamente.
Sognare un cavallo che zoppica rappresenta degli ostacoli che l’uomo deve fronteggiare, il cavallo che salta un ostacolo equivale al superamento da parte dell’individuo di un problema che precedentemente lo tormentava.
Al contrario, il cavallo al pascolo evidenzia la tranquillità psicologica e spirituale dell’uomo, l’equilibrio raggiunto.
Anche il colore del mantello del cavallo viene interpretato in maniera diversa:
- un cavallo bianco equivale all’avere ottime energie e raggiungimento di successo
- cavallo nero: incapacità di sfruttare al meglio le proprie forze
- cavallo grigio: malinconia
- cavallo pezzato: ricchezza, creatività
- cavallo imbizzarrito: reazioni spropositate, poco autocontrollo
La notevole considerazione per questo animale è testimoniata anche dal ferro di cavallo che viene considerato e di conseguenza regalato come portafortuna.
Comunque il cavallo assume la funzione di spirito guida per il cavaliere perché rappresenta la saggezza che guida l’intelligenza.
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